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giovedì 25 dicembre 2008

Peter insegna

Il buon Peter Griffin ci fa una morale su quello che veramente conta nella vita:


giovedì 13 novembre 2008

Luttazzi e i 5 fatti poco noti sulle scorregge

Il comico satirico Daniele Luttazzi elenca i 5 fatti poco noti sulle scoregge:

-Forse non ci avete mai pensato, ma attenzione: le scorregge sono merda senza massa.
-Esistono fondamentalmente 5 tipi di scorregge:
-Quella sonora e piena. (Pumm)
-Quella doppia. (Prrrr Prrrrrrrrrrrrr)
-Quella sottile e compressa. (Pffvvv)
-Quella umida o autunnale. Che alla fine ti brucia anche un po’. (Squesh)
-Ed infine quella larga e soffice. (Pafff)
Le donne producono di solito scoregge umide. E qui le donne ridono di meno. E lo so perché. Perché se ridono significa che è vero, se non ridono significa che le fanno di altro tipo. Quindi restano imbarazzate e non ridono.
-Più silenziose sono, più puzzano. E questo chiunque abbia fatto un campeggio in vita sua, lo sa. Quello che forse non tutti sanno, è che questo fenomeno “più silenziose sono più puzzano” è confermato dal famoso esperimento di Carna. Esperimento di Carna: se si fa una scorreggia rumorosa in una stanza insonorizzata, puzza di più.
-Attenzione, le scorregge degli altri fanno cattivo odore, le tue no? Puzzano sempre giuste? Tu fai una scoreggia, Prrr, l’annusi e dici: “Però, mica male” Prrrr “Hey si sente nella gola e anche nel naso!” Ma soprattutto..
-Le scorregge hanno un’identità. Ci avete mai fatto caso? Se due persone sono a letto e una delle due scorreggia, Tutti e due sanno chi è stato."

mercoledì 15 ottobre 2008

Anche certi insetti petano...


Brachino crepitante o bombardiere Nome volgare di un carabide gregario e predatore, caratterizzato da una particolare strategia predatoria e di difesa. In caso di pericolo, infatti, il brachino bombardiere secerne dall'ano un fluido ghiandolare, che a contatto con l'aria si vaporizza, emettendo un suono crepitante. Le sostanze chimiche presenti nel fluido accecano prede e nemici, mentre il suono produce su di essi un effetto confondente.

Il brachino bombardiere ha un corpo appiattito e ovale, che in media misura 6-9 mm. Per quasi tutto l'anno questi animali stanno raggruppati sotto le rocce e di notte danno la caccia a piccoli insetti e bruchi. In primavera si disperdono per accoppiarsi e deporre le uova. La femmina fecondata inserisce ciascun uovo in una pallina di fango, che fa aderire a un rametto o a una pietra. Nel giro di pochi giorni dall'uovo esce una larva, che solitamente muta tre volte prima di impuparsi. Quando emerge dallo stadio di pupa, l'animale adulto viene immediatamente attratto dalla più vicina comunità di brachini bombardieri attraverso particolari segnali chimici che vengono percepiti con le antenne.

Classificazione scientifica: I brachini bombardieri appartengono alla famiglia dei carabidi. In Italia è piuttosto comune la specie Brachinus crepitans, soprattutto nelle zone di terreno calcareo.



In foto:
la posizione di questo brachino bombardiere, in piedi sulle zampe anteriori, indica che è in procinto di ricorrere al sistema di difesa da cui prende il nome: infatti, sta per colpire il nemico con il secreto irritante di apposite ghiandole anali. Quest'arma si rivela efficace nella maggior parte dei casi: perfino rettili e uccelli cercano di espellere l'insetto, se lo hanno ingerito per errore.

martedì 23 settembre 2008

domenica 21 settembre 2008

Christmas Fart

Si avvicina il Natale...Prepariamoci:




giovedì 4 settembre 2008

Die fart

Trailer parodia in napoletano del noto film con Bruce Willis Die Hard.

Le puzzette di Jessica

La Simpson durante un concerto confessa di "fare molto gas". Sicura di doverci dire proprio tutto tutto tutto di sé


All'inizio furono i brufoli e i punti neri. Prestando il suo bel viso da ragazza americana tutta capelli biondi e sorriso smagliante a una serie di spot Jessica Simpson testimoniava (con P Diddy) l'efficiacia di un trattamento cosmetico che le aveva risolto il fastidioso problema degli inestetismi della pelle.

Poi venne il reality show del suo matrimonio con Nick Lachey. Qui la cantante pop mostrava al mondo le sue manie, i litigi con il marito, le mise casalinghe tutt'altro che sexy (tutoni e felpe oversize), fino allo scioglimento del sacro vincolo.

Ora però la Simpson - che per il resto ha mostrato quasi tutto il suo corpo in videoclip sensuali e film di cassetta come Hazzard - farebbe meglio a darsi una regolata sul fronte delle rivelazioni. A meno che non intenda distruggere ogni residua tentazione erotica del pubblico nei suoi confronti. Durante uno dei suoi concerti in Canada, infatti, la Simpson ha tenuto a precisare: «Faccio un sacco di gas... anche se vi garantisco che profuma di rose». Jess, per favore fermati!

Durante un talk show alla radio ha ribadito il concetto: «Se vuoi uscire con me ci sono dei pro e dei contro. Uno dei contro è che faccio le puzzette sotto le lenzuola»...

Ecco il video dell'intervista (Notare il "Farting under the covers...yeah..."):




Fonte: http://magazine.libero.it/musica/generali/ne8594.phtml

martedì 24 giugno 2008

F.A.Q. sul peto. Le risposte per niente banali di Luigi Caricato

Buona scoreggia a tutti, ma intanto una precisazione: si dice scoreggia e non scorreggia. Basta dunque una sola erre, è sufficiente. L’effetto peraltro non si perde. Mica basta una lettera in meno per smorzarne l’efficacia. Poi, certo, è vero: in alcune forme dialettali si abbonda con la erre; e chissà, forse ciò avviene anche per rendere più evidente l’atto stesso dello scoreggiare...

C’è differenza tra peto e scoreggia? Certo che sì, il primo si accompagna sempre a un suono più o meno intenso e prolungato; la seconda di norma è silenziosa, anche se talvolta è ben più micidiale negli odori ch’è in grado di emanare (così che poi tutti sono pronti a dire, indignati e avviliti: “Ma chi è stato?”).

Lo sdoganamento del peto.
Ci ha pensato la casa di moda Dolce & Gabbana a riabilitare la valenza etica e sociale del peto. Lo ha fatto con un recente spot televisivo che non sarà certo sfuggito al morboso e passivo telespettatore. Lo spot ha come protagonisti una giovane coppia. L’uomo dona alla donna un orologio, soddisfatto per il gesto galante; questa avvicinandosi a lui per l’emozione non controlla l’uscita imprevista di un lieve e carezzevole peto. Capita. L’imbarazzo potrebbe a questo punto mettere in pregiudizio il contegno della donna, ma ecco in soccorso il giovane, che a sua volta si abbandona agli impeti della natura tuonando però in maniera ben più poderosa. E’ il peto cavalleresco, che segna l’ingresso dell’uomo di oggi nella nuova frontiera del buon gusto.

Il peto è la voce interiore di ogni individuo. Proprio così, nasce dentro ciascuno di noi – nessuno è escluso - e tende a fuoriuscire talvolta con baldanza, talaltra con qualche esitazione per via di una innata o acquisita timidezza. A seconda dei casi, si possono sganciare dalle dodici alle quattordici voci interiori al dì. Siamo prodigiosi in questo: siamo un autentico miracolo della natura. E c’è poco da vergognarsi, perché nell’antico Egitto il Peto era considerato addirittura una divinità. Veniva raffigurato in modo inequivoco, in forma di bimbo accosciato nell’atto di sganciare. E il peto fu.

Come? Tutti noi emettiamo aria più o meno inquinata? Come è possibile? E’ possibile, è possibile. Anche le persone più gentili e aggraziate di questo mondo, perfino le più raffinate e nobili d’animo, si concedono il lusso di scoreggiare. Insomma, la scoreggia incombe, se ne fa una ogni due ore circa, per un totale volumetrico che può variare da persona a persona, da 200 a 2000 millilitri. E’ la realtà dei fatti, non sono illazioni. “Salute!”, dunque, è il caso di dire.

La parola giusta e politicamente corretta? Flatulenza. Sì, perché ogni scoreggia è flatus, soffio; mentre per gli inglesi è fart, e il gas intestinale di conseguenza fuoriesce impavido dal retto, lo si può perfino visualizzare radiograficamente. Lo sfintere si apre e via, inizia il concerto. Si prevedono misure antinquinamento? Sì, qualcuno ci prova.

Una minuscola pastiglia per rendere odoroso il peto. Sì, misure antinquinamento se ne prevedono, la fantasia non manca di certo. L’applicazione di un tubo rettale per evitare di intossicare l’ambiente circostante è un sistema poco pratico e troppo antiquato. Ve lo immaginate il petomane con dietro applicato un tubo di scarico? Fa ridere. La Francia, ch’è paese evoluto e sensibile agli odori, ha individuato una soluzione di facile approccio. Si chiama Christian Poincheval l’inventore. Ha trovato il modo di realizzare una pillola che abbatte il fetore da scoreggia. Da dicembre è possibile (almeno in Francia) acquistare una confezione di pastiglie che conferiscono odori gradevoli ai peti. Con la modica cifra di sei euro si può scegliere tra il flavor alla menta o al dragoncello. Cosa accade dopo? La pasticca si scioglie nell’intestino e contrasta la. fermentazione. Insomma, quando ci si impegna le soluzioni si trovano. A monsieur Poincheval d’altra parte le idee non mancano. Al suo attivo c’è un’altra invenzione: la carta igienica decorata con strisce di fumetti. Così, almeno, nell’attesa si evita di portare con sé giornali o libri, troppo ingombranti. Ma come si fa? Ciascuno si accomoda con la propria carta igienica? Certo, altrimenti si perde il filo (della storia, s’intende).

La composizione di un peto? Si tratta di una carica di gas di differente concentrazione. Vi è azoto, anidride carbonica, idrogeno e metano in gran parte, ma non solo. In genere prevalgono i gas inodori o quasi, poi invece, quando qualcosa non va nel meccanismo digestivo, quando i microbi intestinali si sbizzarriscono e subentrano gas contenenti zolfo, ecco allora l’inconfondibile fetore di uova marce (quando va bene). Chissà cosa riconosceva nelle scoregge della moglie Nora lo scrittore James Joyce. In una lettera alla sua amata scriveva: “Io penso, Nora, che riconoscerei dovunque le tue scoregge. Scommetto le riconoscerei perfino in una stanza piena di donne che scoreggiano. Fanno un rumore da ragazza, non come certe mogli ciccione che immagino scoreggino umido e ventoso. Le tue sono improvvise, secche e sporche come le farebbe un ragazza spiritosa, per gioco, di notte, in dormitorio. Spero proprio che la mia Nora voglia farmele sul viso, sì che io possa anche odorarle”.

lunedì 23 giugno 2008

Ecco a voi Rafa Van Der Fart...

Il forte centrocampista dell'Olanda non riesce a trattenersi, seduto in panchina. Sarà la noia, sarà la voglia di giocare, oppure un semplice rilassamento? fatto sta che non se ne accorge solo lui...grande Rafa, nostro grande testimonial ad Euro 2008

lunedì 16 giugno 2008

C'è del marcio a corte


Il principino Harry ne molla una durante una parata militare (esattamente come fece suo nonno): la regina s'infuria




Clicca per la fotogallery:
http://magazine.libero.it/fotogallery/fg4672/pg1.phtml?from=1

«C'è del marcio in Gran Bretagna»: si potrebbe citare il sommo Shakespeare per commentare l'ultima bravata del principe Harry d'Inghilterra. Ma a pensarci meglio andrebbe benissimo anche una battuta di un qualsiasi film con Bombolo e Thomas Milian, visto che il secondogenito di Diana e Carlo ha "allietato" la parata militare per la festa della regina con una bella scorreggia.Eh sì, il rosso reale, sempre pronto a dare scandalo per una rissa, un'ubriacatura, un tradimento della fidanzata o una toccatina al seno di un'amica, stavolta ha preferito lasciarsi andare a "un'aria" - non troppo musicale -: durante i festeggiamenti per la nonna Elisabetta, che contemplano sempre la parata Trooping the Colour, sul balcone di Buckingham Palace la famiglia Windsor è stata scossa da un peto tonante. E decisamente puzzolente, se tra le risate di William e di nonno Filippo (autore di un analogo gesto due anni fa...) tutti si sono portati mani e fazzoletti al naso.L'accaduto non è sfuggito alla festeggiata, che ha rivolto a Harry un'occhiata furiosa e ha fatto un'eloquente smorfia, regolarmente registrata dai fotografi dei tabloid, sbizzarritisi in titoli ironici («C'è qualcosa nell'aria», «Il ventoso Harry trombetta come Filippo», «Tira una brutta aria al castello» e così via). (Libero News)